Quaderno Cipec 75
Racconti di Adriano Agostino
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Introduzione di Sergio Dalmasso
Racconti di Adriano Agostino. Ho conosciuto Adriano e Gabriella Migliorini alla mitica Bianchini di Genova Marassi.
Rifondazione non usa il termine sezione, ma (bisogna essere moderni) quello di circolo.
La Bianchini, però, rimane LA Bianchini (femminile), erede di tante sezioni PCI, in una città dove queste erano frequentissime e popolatissime, soprattutto nei quartieri operai.
Fotografie dei vecchi dirigenti, bandiere rosse delle vecchie sezioni, manifesti sui temi internazionali (Chapas, Cuba, Palestina, Kurdistan…).
Una grande sala all’ingresso, una per la segreteria, una grande cucina che prepara le cene del venerdì, da anni occasione di incontro.
Il nome ricorda il partigiano “Dente”, figura significativa della resistenza genovese (quella che ha fatto il 25 aprile un giorno prima).
Qui sono entrato, la prima volta, il 21 luglio 2001, fuggendo dalla tremenda carica di polizia e guardia di finanza in corso Italia (per chi c’era, a Punta Vagno).
Rabbia, sdegno, paura, timore di nuove cariche (l’assalto alla scuola Diaz e i fatti della caserma di Bolzaneto sarebbero avvenuti poche ore dopo). La polizia era schierata sull’altro lato del Bisagno.
Che intendesse attaccarci?
È un ricordo che mi accompagna ogni volta che ci entro.
Adriano e Gabriella mi hanno spesso raccontato di loro.
Forse, varrebbe (varrà) la pena di tornarci con più tempo e organicità.
In Adriano è fondamentale il soggiorno in URSS, (l’Università statale di Mosca) in anni in cui ancora vi era la speranza di una ascesa di questo paese, e – con essa- dei paesi “socialisti”.
Lo Sputnik, Gagarin, Valentina Tereskova, l’aumento progressivo di influenza sul “terzo mondo”, sui paesi che stavano uscendo dal colonialismo, …
CONTINUA (Quaderno Cipec numero 75)
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