Quaderno CIPEC Numero 24
Antisemitismo, razzismo, nuove destre
Indice generale
Introduzione p. 5
Perché il convegno sulle nuove destre p. 6
Italiani brava gente? Razzismo di ieri – razzismo di oggi p. 8
Razzismo antislavo p. 9
Razzismo antiafricano p. 10
Antisemitismo p. 11
Negazionismo e revisionismo storico p. 18
La rivoluzione francese p. 18
La guerra fredda e la sconfitta del ’68 p. 20
Il negazionismo p. 20
Il negazionismo in Italia p. 23
Nazismo e bolscevismo
Nazismo e bolscevismo. Ernst Nolte p. 25
Francois Furet: “l’universale fascino dell’ottobre” p. 27
Totalitarismo, nuovo ordine, comunismo = nazismo? p. 27
Note p. 29
L’arcipelago nero p. 30
Il MSI- Fiamma Tricolore p. 30
Il Fronte Nazionale p. 31
Rinascita Nazionale p. 32
Forza Nuova p. 32
Il movimento nazi-skin p. 33
I comunitaristi ed i filo islamici p. 34
I cattolici tradizionalisti p. 35
Riviste e case editrici p. 36
Etichette discografiche p. 37
Contro il mondialismo p. 37
Mishima p. 38
Un altro comunismo ? p. 40
Comunismo come speranza di liberazione p. 40
Eterogenesi dei fini. Lo stalinismo
Eppure…
Note p. 48
Unificazione europea? p. 49
Le tappe dell’unificazione p. 49
Europa: un concetto complesso p. 51
Quaderni C.I.P.E.C. p. 54
C.I.P.E.C. Attività p. 57
Introduzione
Questo quaderno che chiude l’ottavo anno di una pubblicazione modesta, ma certamente utile (di più lo sarebbe se la stampa locale ne facesse conoscere l’esistenza e i contenuti) contiene alcuni interventi al convegno Antisemitismo, razzismo, nuove destre, svoltosi a Cuneo nell’aprile del 2001.
Mancano, purtroppo, i due interventi di Moni Ovadia (l’Istituto storico della Resistenza e della Società contemporanea di Cuneo conserva copia della registrazione video e della trascrizione) e di Guido Caldiron, giornalista e autore dello splendido La destra plurale (Roma, ed. Il Manifesto, 2001).
I quattro interventi pubblicati danno, comunque, un’idea esauriente delle tematiche trattate,
dall’antisemitismo presente nella cultura italiana molto prima delle leggi razziali del 1938, ad una mappatura della destra eversiva, ad una riflessione, per quanto incompleta sul dibattito circa la storiografia revisionista, se non negazionista (già oggetto di alcuni scritti comparsi sul n. 19 dei nostri quaderni).
Quindi l’introduzione all’intervento di Antonio Moscato, alla Scuola di pace di Boves nell’aprile 2002 su un tema ancora oggi difficile, soprattutto a sinistra:
un bilancio storico “senza rete” e senza giustificazioni storicistiche del comunismo novecentesco, dei drammatici errori compiuti, delle deformazioni profonde che hanno trasformato, in più casi, un grande ideale di libertà in strumento di oppressione.
L’intervento, che speriamo di poter pubblicare sul prossimo quaderno, di Moscato, storico, insegnante all’università di Lecce, direttore del mensile “Bandiera rossa”, esprime una netta posizione, propria di una matrice storico-culturale (quella che si richiama al pensiero e all’opera di Leone Trotskij e alla Quarta Internazionale).
È una matrice per anni emarginata, oltre che perseguitata, che ha avuto pregi indiscutibili
(quello di operare una critica di fondo al “socialismo realizzato” senza mai abbandonare riferimenti al marxismo rivoluzionario) e che l’attività del CIPEC ha avuto il merito di fare conoscere nella realtà di Cuneo (vedi l’elenco, ormai corposo, delle nostre attività), accanto ad altre culture e componenti da sempre escluse da una presunta “ortodossia marxista”, spesso poi immediatamente convertitasi in abbandono dei riferimenti più basilari.
La lettura di Moscato che qui proponiamo è volutamente “di parte”: È stata nel dibattito addirittura sorprendente per molti. Speriamo che sia strumento di dibattito e di confronto, purtroppo sempre più carenti.
Chiude questo fascicolo una breve scheda di Francesco Lamensa, per anni militante nella sinistra socialista e nel sindacato, sulle tappe dell’unificazione europea e alcune questioni ad essa connesse.
Crediamo sia strumento utile per studenti che si avvicinano a questo tema.