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Mélenchon sostiene Unione Popolare

Domani 7 settembre 2022 alle 17:30 Jean-Luc Mélenchon sarà a #Roma in sostegno di Luigi de Magistris e di Unione Popolare.
L’iniziativa si terrà alle ore 17:30 in Piazza dei Consoli, nel quartiere romano del Quadraro.

Mélenchon a Roma, Jean-Luc Mélenchon-vota Unione Popolare
Unione Popolare (UP) è la formazione politica italiana che raggruppa i partiti: Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, DEMA, e altre formazioni politiche.

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Una lista per la pace con idee e candidati che siano credibili

Unione Popolare 31/01/2024, elezioni europee, guerra, pace, unione popolare

di Luigi De Magistris, il Manifesto, 28.01.2024

Verso le europee 2024

Ho seguito con interesse il dibattito sul manifesto in vista delle prossime europee e da ultimo l’intervento di Michele Santoro.

Considero assolutamente necessario fare ogni tentativo possibile, con lealtà e serietà, per costruire una lista per le elezioni, la più chiara e popolare possibile, per la pace e contro le guerre.

Un fronte pacifista coerente e credibile che si unisca intorno a un manifesto di pochi punti
netti e forti: fuori l’Italia dalla guerra, stop all’invio di armi in Ucraina e in Israele, condanna
dei crimini di guerra e del genocidio da parte dello Stato d’Israele contro il popolo palestinese, cessate il fuoco in Ucraina e Palestina, autodeterminazione del popolo palestinese a cui va garantito subito la nascita di uno Stato autonomo e indipendente.

Porre fine al riarmo e firmare i trattati per la messa al bando delle armi nucleari. Impegnarsi per il
progressivo superamento della Nato e interrompere la subalternità economica e militare
europea agli Stati uniti che è cosa differente dall’amicizia ed alleanza tra i popoli.

Costruire un’Europa unita nelle diversità dal Portogallo alla Russia come auspicavano
Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, per contribuire a realizzare il continente dei popoli per un
mondo multipolare senza alcuna supremazia di nessun tipo se non quella della pace contro
tutte le guerre.

Una lista per la pace

Una lista per le pace non può essere disgiunta dalla giustizia sociale, economica e ambientale.

Per realizzare pace e giustizia si deve dire basta all’Unione europea dell’austerità e dei patti di stabilità che soffocano i diritti fondamentali e la vita delle persone, ma consolidano vendita e traffico di armi, speculazioni finanziarie ed economiche, l’accumulazione della ricchezza in poche mani.

Quindi è necessaria un’Europa capace di redistribuire le ricchezze che favorisca la coesione
sociale. Così come non è più eludibile una radicale svolta ambientalista, perché la distruzione del pianeta è strettamente connessa alle politiche di guerra e della prevalenza del capitale sulle persone e sulla natura.

Se penso alla lista per la pace penso anche a una forza che sia in grado di porre fine, con politiche di solidarietà internazionale e cooperazione decentrata, al più grande cimitero d’Europa dopo la seconda guerra mondiale che è divenuto il mar Mediterraneo.

Per realizzare una lista per la pace sono necessari capacità, volontà, coraggio, passione, forza,
innovazione in grado anche di suscitare entusiasmo.

Ma non basta mettere insieme dirigenti di partito e di organizzazioni, si deve provare ad attivare partecipazione e interesse concreti per poi provare a candidare persone credibili e coerenti, con storie personali o collettive coerenti e credibili, perché tutti si dicono per la pace, contro le guerre,
contro le mafie, contro le corruzioni e per l’acqua pubblica e poi sappiamo dove ci sono
fiumi di parole e invece zero fatti.

In Europa la lotta è difficile perché ci vuole autonomia, competenza e coraggio per opporsi al sistema che ci ha portati sull’orlo della guerra nucleare, nell’abisso dei cambiamenti ecologici, nel baratro delle terribili disuguaglianze sociali ed economiche.

Obiettivo superare la soglia di sbarramento alle elezioni

Una lista per la pace che possa superare la soglia di sbarramento è necessaria per dare finalmente voce agli oppressi contro gli oppressori.

Si deve provare a costruire una lista in cui prevalgano le ragioni dell’unità pur nelle differenze ma con l’obiettivo vero di attuare la Costituzione antifascista e rispettare un programma netto e radicale.

È un obiettivo che dovrebbe unire chiunque si collochi al di fuori del sistema e che vuole dimostrare anche nelle istituzioni che un’alternativa è possibile.

SPENDEREMO I SOLDI IN SANITÀ, NON IN ARMI

Vota Unione Popolare sanità pubblica
Noi di Unione Popolare faremo l’esatto contrario di quello che negli ultimi decenni ha fatto la classe politica con la sanità.
Vogliamo investire nella sanità pubblica non tagliarla.
E spendere i soldi per migliorare la salute delle persone, non in armi.
In Italia la sanità soffre seri problemi che pesano sulla vita delle persone.
Abbiamo una popolazione sempre più anziana e questo significa che ci vorrebbe una sanità più forte, ma i partiti continuano a fare tagli su tagli.
È evidente che se la popolazione invecchia aumentano pure i bisogni di cura e i malati cronici. Ma sapete come la classe politica ha affrontato tutto questo?
Riducendo le risorse al sistema sanitario nazionale!
Il taglio al sistema sanitario è stato stimato in 37 miliardi dal 2010 al 2019.
In 10 anni sono stati chiusi 173 ospedali e 837 strutture di assistenza specialistica ambulatoriale. Sempre più bisogni, ma sempre meno risorse pubbliche.
Di questi tagli sono responsabili sia il centrodestra che il centrosinistra che hanno tagliato la sanità governo dopo governo.
Non contenti, per rendere la situazione ancora peggiore dal 2012 al 2018, pur avendo 13mila laureati l’anno, c’erano solo 6400 borse per la specializzazione. Risultato? Mancano circa 50mila medici e 60mila infermieri.
Voi vi chiederete ma perché hanno fatto tutto questo? Semplice: per ingrassare i privati. Se demolisci il pubblico, il privato ci guadagna, perché i bisogni rimangono. In alcune province italiane, in 10 anni gli ambulatori privati sono triplicati.
Una vergogna.
Le conseguenze inquietanti della privatizzazione sono due: la classe media, impoverita con paghe più basse del 1990 e un’inflazione all’8%, paga due volte.
Paga prima le tasse e paga la prestazione privata.
I poveri stanno ancora peggio: non si curano neanche più.
Già il rapporto Censis del 2017 ci ricordava che 12,2 milioni di italiani avevano rinunciato a curarsi.
Questo sistema è una truffa ai danni dei cittadini.
Servirebbero tra i 20 e i 30 miliardi in più all’anno per far funzionare bene la nostra sanità.
I politici insistono che non si può fare nient’altro che tagliare perché “non ci sono i soldi”.
Eppure, quando si tratta di comprare armi i soldi non mancano mai.
In un pomeriggio hanno trovato 13 miliardi da spendere in armi.
Noi faremo il contrario di quello che hanno fatto tutti i partiti di sistema, 5S compresi, alleati in un patto consociativo.
Non spenderemo i soldi in armi, ma in sanità pubblica.
Perché la salute non può essere un bene che si compra o vende nel mercato, solo se te lo puoi permettere.
Ma un diritto garantito a tutte e tutti.
4 agosto 2022 – Unione popolare è l’unica vera novità politica di fronte ai saltimbanco del circo della politica. In un momento così difficile per il nostro Paese, stiamo assistendo a un riposizionamento politico di politicanti che pensano solo alle poltrone
Nei prossimi giorni proveremo a mettere in campo storie credibili che rappresentano quella parte del Paese reale che non si sente adeguatamente rappresentato nelle istituzioni politiche e da portavoce di questa coalizione voglio ringraziare non solo chi è qui oggi con me, ma anche chi ci ha creduto fin dall’inizio.
Siamo tanti e dobbiamo fare un lavoro enorme per raccogliere le firme in pieno agosto con dipendenti comunali e avvocati in ferie, ma noi queste firme le raccoglieremo e di questo voglio rassicurare Fratoianni
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Unione Popolare, il solo voto utile per la #pace, i #diritti, il #lavoro, l’#ambiente
È stato presentato, in un’affollata conferenza stampa, oggi 4 agosto, a #Napoli il simbolo con cui l’Unione Popolare, si presenterà alle imminenti elezioni politiche.
Insieme al suo capo politico Luigi de Magistris, alle parlamentari uscenti di ManifestA, a DeMa, a PaP e al Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea si stanno unendo centinaia di personalità, di uomini e donne che cercano un’alternativa per questo Paese.
Un’alternativa pacifista, internazionalista, ambientalista e femminista che vuole dare voce a chi è priva/o di rappresentanza da troppi anni, a chi si vede ogni giorno sottrarre spazi di democrazia, chi perde diritti, chi non ha la prospettiva di immaginarsi un futuro perché ha un lavoro precario, o un salario insufficiente o proprio non ce l’ha un lavoro.
Un’alternativa realmente antifascista e antirazzista, radicalmente diversa dalle forze che oggi chiamano al voto utile e che fino a ieri con le destre hanno governato.
Il disprezzo totale per le regole democratiche impone al nostro progetto politico, appena iniziato, di dover raccogliere 40 mila firme in pochi giorni, sotto il sole d’agosto, per poter semplicemente partecipare alla competizione elettorale. Siamo certi di farcela grazie alla generosità e all’impegno di tante e tanti che non si rassegnano. Sono queste donne, questi uomini a dimostrare quotidianamente che esiste un Paese diverso e migliore della classe politica che oggi lo rappresenta e lo governa.
In allegato il simbolo di #UnionePopolare
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

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Alcuni mesi fa, ho avuto, su facebook, una discussione amichevole con alcuni militanti di Sinistra Italiana della Toscana.
Ero certo e lo avevo scritto che, alle elezioni politiche, sarebbero stati parte della alleanza che impropriamente si fa chiamare di centro-sinistra (in realtà ha egemonia atlantista, confindustriale, liberista).
Mi risposero, offesi, che ero presuntuoso e che non conoscevo il loro dibattito interno che li avrebbe portati su altra strada.
La scelta di un campo largo che va da Fratoianni a Calenda, da Bonelli a Brunetta, parla chiaro:
– giocare sulla paura della destra con cui il PD ha governato (e fatto danni) per tanto tempo
– avere un gruppo parlamentare che si opporrà al governo di destra
– in caso di nuovo “tutti insieme appassionatamente”, sfilarsi, dicendo che il “Programma” (quale?) non era quello.
Davanti a questo opportunismo che dura da anni (la scissione di Vendola come esempio maggiore) cresce la rabbia per non essere riusciti in decenni, a costruire una alternativa reale su lavoro, ambiente, difesa del pubblico (guardate i dati su scuola e sanità).
Purtroppo, si vive una volta sola e il tempo è sempre minore.

Facebook, 2 agosto 2022 – Sergio Dalmasso

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