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Fascismo alle porte?

Giovanna Botteri vs Roberto Vannacci

Giovanna Botteri e generale Vannacci da Giletti

Botteri Vannacci da Giletti. Guardo raramente la TV. Ieri ho seguito per qualche minuto una rete francese e per dieci minuti il confronto Botteri/Vannacci (da Giletti).

1) dibattito al parlamento francese.

Bayrou si supera: difesa della democrazia, Europa, necessità di aumentare le spese militari.

Unanime il coro.

Critica è solamente LE PEN (i sondaggi la danno al 30% e la vedono futura presidente francese) che attacca il governo su spese sociali…

La sinistra francese (che avrei votato), frammentata in dieci pezzi, è sparata su posizioni atlantiste.

2) BOTTERI e VANNACCI (sic!) litigano su una rete RAI.

La giornalista difende a spada tratta la democrazia occidentale, la necessità di riarmo dell’Europa, richiama il pericolo portato dall’orso russo; il generale Vannacci (sic!) critica le spese per le armi che tagliano inevitabilmente quelle sociali.

Aggiungiamo a questo:

– le orripilanti dichiarazioni di Von der Leyen che si è messa l’elmetto;
– le analisi di Draghi che vede il rilancio dell’Europa in energia (quale?) e spesa militare (keynesismo armato);
– le manifestazioni “europeiste” alla Michele Serra (hanno il coraggio di citare Spinelli e il Manifesto di Ventotene);
– l’atteggiamento sempre più discutibile di tanta parte della sinistra (la Linke -che pure avrei votato-, pezzi della Sinistra europea).

Tutto questo non vi fa RICORDARE GLI ANNI TRENTA?

Non vi ricorda la spinta – anche popolare ed operaia – verso il nazismo, davanti alla passività/complicità delle forze borghesi e gli errori della sinistra (dalla socialdemocrazia alla follia del “socialfascismo” di staliniana memoria?).

Disoccupat*, persone colpite dalla crisi, dai tagli a sanità, servizi sociali (questi sciagurati parlano di LEA e LEP), giovani senza futuro a chi si rivolgeranno tra Macron e Le Pen, tra una destra populista nazionalista e fascista e chi predica il riarmo e la guerra?

Resta, in questo imbuto, il dramma della nostra debolezza, della difficoltà di proporre una politica sociale di pace e disarmo, un rilancio di servizi e garanzia, di rifiuto di una logica bipolare, di ritorno ad un europeismo che non significhi politica di potenza.

Sergio Dalmasso

Fonte, Facebook, Genova 4 marzo 2025
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Vergognosa TV di “Stato”

Mercoledì 25 settembre, ore 21.

Vergognosa. “Dibattito” (termine improprio) sulla recente risoluzione del parlamento europeo di equiparazione del nazismo al comunismo.

Breve servizio introduttivo: solo in Italia vi è polemica sulla risoluzione da parte della sinistra che pure la ha votata (???).

La professoressa Colarizi, memore della sua formazione defeliciana, la difende.

Insiste sul patto Molotov- Ribbentrop come causa del conflitto.

Va più in là Gervasoni: nazismo e comunismo sono totalitarismi, diverso il fascismo.

Solito comizio contro l’egemonia culturale della sinistra e il fatto che sia incapace di criticare i suoi errori.

Il vice direttore de “La verità” se la prende con i libri di storia faziosi.

Un minuto a due brevi dichiarazioni registrate di Smeriglio e Canfora, immediatamente contraddetti e criticati dai presenti in studio.

Questo è il dibattito storico della nostra TV, retta da un direttore (Marcello Foa) voluto dallo ‘splendido’ governo Lega 5 stelle.

Queste le verità che vengono proposte a milioni di persone senza che neppure, nel “confronto” vi siano tesi alternative.

Non una parola sul comunismo italiano (Gramsci, Terracini), sullo “strappo” di Berlinguer, sulla tesi di chi distingue fra comunismo e stalinismo, su eresie comuniste che della critica al socialismo realizzato e del rapporto libertà/socialismo hanno fatto la loro base.

Ignobile TV di regime che dà spazio alle lodi del poeta/soldato (Gabriele D’Annunzio) che 100 anni fa difendeva l’italianità.

Ancora una volta paghiamo l’incapacità di una lettura alternativa, critica, ma non tale da cancellare le nostre storie.

Rifondazione era nata anche per questo. La nostra sconfitta produce anche questi orrori.

Sergio Dalmasso