Presentazione libro di Bertorello e Corradi
Lo strano caso del debito italiano, Storia di un’anomalia divenuta globale, il libro di Marco Bertorello e Danilo Corradi, sarà presentato a Genova il 14 marzo 2024 dalle ore 17.30 al circolo PRC Bianchini.
Sarà presente l’autore Marco Bertorello che dialogherà con Sergio Dalmasso presso il circolo Bianchini, Marassi, piazza Romagnosi.
Sinossi del libro Lo strano caso del debito italiano
La storia del debito pubblico dall’Unità d’Italia a oggi mostra una realtà diversa dalla narrazione secondo cui l’inefficienza dell’economia italiana sia dovuta unicamente alla spesa fuori controllo e alla corruzione.
A essere rimosso è infatti il ruolo dell’impresa privata nostrana e dei suoi protagonisti.
Se dal 1861 alla nascita della Repubblica le impennate dell’indebitamento si spiegano sostanzialmente con le avventure belliche, la sua crescita anomala dopo gli anni Sessanta non fu frutto della spesa sociale – rimasta inferiore agli altri paesi avanzati – ma del sostegno a un’industria privata fragile, che faticava a reggere la conflittualità operaia e la concorrenza internazionale.
Dopo la fine del boom economico l’impresa pubblica assorbì aziende decotte e soccorse un capitale privato in ritirata dal rischio d’impresa, con sussidi diretti alle aziende superiori alla media europea e con una pressione fiscale molto generosa con profitti e rendite.
Nel periodo successivo alla crisi del 2008 i debiti pubblici sono però cresciuti ovunque.
Il mondo tende a italianizzarsi e i vecchi parametri di Maastricht oggi non sarebbero rispettati da quasi nessun paese rilevante.
Per la sua particolare storia economica, l’Italia sembra aver anticipato la tendenza globale di un capitalismo in crisi, sempre più bisognoso di assistenza statale, disposto solo a investimenti a breve termine e ad agire in settori con rendita garantita.
Affrontare il tema del debito pubblico significa allora mettere in discussione il paradigma economico della finanza che, nel tentativo di rinviare problemi strutturali, non ha risolto il problema della crescita e ha aumentato le diseguaglianze.
Tenendoci sempre sul bordo del precipizio.
Il Calendario del popolo n. 644, Il revisionismo storico “diffuso”
Mentre si scrive è presente in Ebay il numero 644, luglio 2000, de “Il Calendario del popolo” del 2000 intitolato Il revisionismo storico “diffuso” dal saggio di Luciano Canfora.
In esso vi è – fra gli altri – il saggio di Sergio Dalmasso intitolato: Giugno-luglio 1960: NO a Tambroni e ai fascisti! catalogato nella sezione Archivio, Scritti storici e Articoli e saggi di questo sito.
Gli autori del numero 644, luglio 2000, del Calendario del popolo sono stati: Sergio Dalmasso, Franco Pedone, Luigi Urettini, Paolo Marzorati, Alberto Burba, Michael Löwy, Luciano Canfora, Gianni Giadresco, Fulvio Grimaldi, Irea Gualandi, Umberto Terracini.
CALENDARIO DEL POPOLO n. 644, 07/2000: Il revisionismo storico “diffuso.
Franco Della Peruta (direttore), Nicola Teti (direttore responsabile).
A tal proposito si ripropone il saggio di Sergio Dalmasso in esso pubblicato:
Stralcio del saggio: Il governo Tambroni
Il 21 marzo ‘60, il DC Fernando Tambroni riceve l’incarico di formare il governo che nasce, il 25 marzo, senza una maggioranza precostituita.
Alla Camera, il monocolore DC di Tambroni ottiene la fiducia per soli tre voti.
Determinanti i 24 parlamentari del MSI.
Dieci ministri annunciano le dimissioni, anche se solamente tre (Pastore, Bo e Sullo, della sinistra del partito) le confermano.
Per una settimana si tenta di ripercorrere la strada di una cauta apertura a sinistra, ma il tentativo di Fanfani fallisce, anche per il mancato appoggio della Presidenza della Repubblica e la non velata opposizione di settori confindustriali e di parte della gerarchia ecclesiastica.
Il 16 aprile, il cardinal Siri, di Genova, ha minacciato; in un incontro con l’on. Lucifredi, la possibile nascita di un secondo partito cattolico, appoggiato ai Comitati civici, se la DC aprirà ai socialisti.
A questo punto, il presidente Gronchi riesuma il governo Tambroni e lo invia al Senato, dove ottiene la fiducia, ancora con l’appoggio del MSI e con dichiarazioni non lontane dall’antiparlamentarismo della destra.
Forte il timore di involuzione democratica, di verticalizzazione del potere, in una realtà europea segnata dall’ascesa, in Francia, di De Gaulle.
Pur presentatosi come ministero della organizzazione amministrativa e degli affari costituzionali, il nuovo esecutivo tenta di caratterizzarsi come “governo forte”, con un organico rapporto, da “governo di palazzo”, con il presidente Gronchi e con appoggi dalla destra economica.
Il 21 maggio, a Bologna, viene disperso un comizio del PCI, tenuto da Giancarlo Pajetta.
Tambroni, pur provenendo ufficialmente dalla sinistra DC, ondeggia fra anticomunismo, integralismo cristiano, atteggiamenti populistici. L’equilibrio fra le due ali estreme dello schieramento politico si trasforma nell’offrire legittimazione democratica al MSI.
Genova, il 30 giugno
Per il 2, 3 e 4 luglio, il MSI convoca il suo congresso nazionale.
Per la prima volta, anziché una cittadina di provincia, non toccata particolarmente dal movimento resistenziale, è scelta Genova, la città che si è liberata da sola, addirittura il 24 aprile 1945.
Anche il luogo fa pensare ad una provocazione, ad un oltraggio: il teatro Margherita, in via XX settembre, è a pochi metri dal sacrario dei partigiani caduti.
CONTINUA…
Download “Giugno-luglio 1960: No a Tambroni e ai fascisti! (di S. Dalmasso)”
Calendario-del-Popolo-Numero-644-No-a-Tambroni-e-ai-fascisti.pdf – Scaricato 4972 volte – 106,33 KBLelio Basso: un maestro scomodo
Calendario del popolo n. 602, La ricerca teorica di Lelio Basso
La ricerca teorica di Lelio Basso – mentre si scrive è presente in Ebay il numero 602 dell’ottobre 1996 de “Il Calendario del popolo” intitolato Walter Fillak Il ragazzo partigiano impiccato due volte, saggio di Monica De Marinis.
In esso vi è – fra gli altri – il saggio di Sergio Dalmasso intitolato: La ricerca teorica di Lelio Basso catalogato nella sezione: Archivio, Scritti storici e Articoli e saggi di questo sito con il titolo Lelio Basso: un maestro scomodo.
Gli autori del numero 602 del Calendario del popolo sono stati: Sergio Dalmasso, Lelio La Porta, Aldo Bernardello, Franco Della Peruta, Fabio L. Grassi, Monica De Marinis, Maria Canella, Sergio Giangirolami, Alessandro Roveri, Danilo L. Massagrande e Tiziano Tussi.
CALENDARIO DEL POPOLO numero 602 ottobre 1996 – WALTER FILLAK – LELIO BASSO – MASSONERIA.
Franco Della Peruta (direttore), Nicola Teti (direttore responsabile).
A tal proposito si ripropone il saggio di Sergio Dalmasso in esso pubblicato: Lelio Basso: un maestro scomodo:
Download “Lelio Basso: un maestro scomodo (di S. Dalmasso)”
Calendario-del-Popolo-N.-602-Lelio-Basso-un-maestro-scomodo.pdf – Scaricato 5146 volte – 109,47 KBGratis il I capitolo del libro: Lelio Basso. La ragione militante. vita e opere di un socialista eretico.
Download “Primo capitolo del libro Lelio Basso”
Capitolo1-Lelio-Basso-La-ragione-militante.pdf – Scaricato 9951 volte – 308,09 KBEsame universitario di Lelio Basso con il prof. Piero Martinetti.