Quaderno CIPEC Numero 39

Per la Rifondazione

Per la Rifondazione copertina quaderno CIPEC numero 39

Indice generale

INTRODUZIONE p. 6

Intervento all’assemblea del PDUP per il comunismo, Cuneo, febbraio 1977 p. 8

Per la rifondazione comunista in: “Democrazia Proletaria”, Cuneo – marzo 1991 p. 11

I referendum sulle leggi elettorali in: “Democrazia Comunista”, Cuneo – marzo 1993 p. 14

Dopo il 18 aprile in “Democrazia Comunista”, Cuneo – giugno 1993 18

Intervento a “Tribuna congressuale” in “Liberazione”, 22 ottobre 1993 p. 22

SCHEMA DELL’INTRODUZIONE AL CONVEGNO DI SABATO 5 NOVEMBRE 1994: “QUALE UNITA’ CONTRO IL GOVERNO DELLE DESTRE?” p. 24

Intervento al Comitato politico nazionale 5 ottobre 1996 p. 28

Intervento per la Tribuna Congressuale PRC p. 29

In “Rosso notizie” n. 3, febbraio – marzo 1997 p. 30

Appunti per il terzo congresso del PRC p. 32

Dopo Genova: considerazioni e proposte p. 40

È possibile una lista di sinistra alternativa alle prossime comunali? p. 45

Brevi note sul nostro congresso p. 50

Relazione introduttiva al congresso provinciale PRC p. 59

Lo scioglimento del PCI p. 59

Noi e il centro-sinistra p. 61

Il movimento e noi: potenzialità e contraddizioni p. 61

Ancora il governo p. 62

Brevi note su Rifondazione p. 64

Brevi note su Rifondazione, Sinistra critica e dintorni p. 64

Il governo p. 65

Rifondazione p. 67

Sinistra critica p. 70

Quaderni C.I.P.E.C. p. 73

CIPEC ATTIVITÀ p. 77

Introduzione

In un momento in cui, non solamente nel nostro paese, è in forse l’esistenza stessa della sinistra e trionfa l’“americanizzazione della politica”, mi è parso giusto, per aprire il 14° (non è poco!) anno dei quaderni del CIPEC, riepilogare un percorso di ormai quarant’anni, pubblicando alcuni scritti, sempre nati da contingenze politiche, ma comunque legati da alcuni elementi comuni:

• l’urgenza di costruzione di una nuova sinistra, capace di legare le parti migliori della tradizione alle “emergenze” (pace, ambiente, questione di genere, diritti individuai e collettivi, migrazione, rapporto nord – sud del mondo);

• la necessità di fare i conti con la tragica realtà dello stalinismo (identificazione del comunismo con autoritarismo, cancellazione della democrazia socialista e dei soviet) e con l’implosione del PCI e del PSI, ma al tempo stesso con i limiti di fondo della nuova sinistra che in una parabola di oltre vent’anni ha accumulato sconfitte, divisioni, fallimenti, scacchi non certo episodici;

• la necessità, anche nella modestia della piccola politica locale, della ricostruzione di un pensiero e di una pratica non solamente “più a sinistra”, ma radicalmente diversi;

• la necessità (continuo a ripetere questo termine un po’ “doveristico” e forse moraleggiante) di non disperdere i cardini dell’analisi marxista non ridotta a dogma a dogma ripetitivo e chiesastico.

Chi legge l’elenco delle attività del CIPEC ha modo di comprendere questa fatica di Sisifo.

I brevi scritti pubblicati in questo quaderno iniziano dall’intervento all’assemblea che ha segnato la dolosa scissione PDUP/PD (1977), ennesima occasione mancata nella nuova sinistra, e proseguono con il tentativo di fissare alcuni punti fermi nella difficile costruzione di Rifondazione Comunista .

Referendum Mario Segni 1993

Quindi il giudizio critico sulla deriva sociale e istituzionale di gran parte della sinistra (qualcuno ricorda l’esaltazione di Mario Segni come “rinnovatore della politica italiana”?) con gli interventi contro il referendum che ha segnato lo sciagurato e demagogico passaggio al sistema maggioritario, primo atto del cambiamento, di fatto, della Costituzione e della deriva personalistica e populistica.

L’impegno costante, dal primo giorno, in Rifondazione si accompagna al giudizio critico su molte sue scelte sino a far pensare, ancora una volta, ad un’occasione non sfruttata per una vera rifondazione politica e teoria, per la ricostruzione di una formazione anticapitalistica e antimperialista, per la riproposizione di un marxismo che si coniughi con una autentica democrazia.

Scritti sui congressi

Su questo asse si muovono gli scritti in occasione dei congressi nazionali del 1996 (appoggio esterno al primo governo Prodi) e del 2005 (unità elettorale, ma preoccupazione per una unità politica “di governo”), la relazione al congresso provinciale (febbraio 2005), alcuni brevi interventi sulla tribuna congressuale di “Liberazione” e al comitato nazionale di cui ho fatto parte dal 1994 al 1996.

Così pure il testo della scissione di “Sinistra critica”e sulla possibilità o meno di dissenso interno.

Le poche note pubblicate da “Rosso Notizie”, periodico, allora, dei circoli CIPEC – Punto rosso, indicano la speranza che alcuni temi possano essere dibattuti e avanzati, a livello politico – culturale, da una rete di circoli, associazioni, riviste che è importante costruire ed estendere.

La cosa non è andata in porto, ma l’importanza di questo intreccio tra impegno politico – organizzativo e lavoro culturale – teorico è oggi, in un quadro così difficile (usando un eufemismo) per la sinistra, quanto mai attuale e indispensabile.

Ambientalismo e globalizzazione capitalistica

Ancora più grave l’incapacità di articolare il grande movimento e la grande spinta soprattutto giovanile, sui temi della pace, dell’ambiente e del no alla globalizzazione capitalistica, all’inizio del nuovo secolo (Seattle, Nizza, Genova).

La mancanza di continuità di questo significativo movimento è certamente una delle cause della crisi attuale.

Il Testo “Dopo Genova” tentava considerazioni e proposte per evitare questo riflusso.

Spero, senza alcuna presunzione, che queste paginette servano per un dibattito e una riflessione che le vicende dei prossimi mesi (a cominciare dal dopo elezioni) porranno sul tappeto.

Marzo 2008

Sergio Dalmasso