Lavori in Consiglio Sergio Dalmasso Regione Piemonte, Quaderno CIPEC numero 50

Indice generale

Introduzione, Lavori in Consiglio Sergio Dalmasso, p. 4

Antonio Gramsci su “rottamatori” e “nuovisti” p. 7

Genova Sestri Ponente: tre lapidi p.8

Il tempo che pesa – Simone de Beauvoir p. 10

Concetta Giugia: una vita per l’ideale. Il ricordo di una delle figure storiche della politica monregalese p.11

Quella signora della politica. Raffaele Costa ricorda Concetta Giugia Giaccone p.13

Sergio Dalmasso Consiglio regionale del Piemonte (2005/2010)

Interventi p.14

Interrogazioni p.74

Ordini del giorno p.91

Proposte di legge p.96

Il mio amico Nello Streri p.120

Sergio Dalmasso: Conferenze, dibattiti p.123

Quaderni CIPEC p.127

CIPEC Attività p.132

Introduzione

Lavori in Consiglio Sergio Dalmasso Regione Piemonte, In questo quaderno, significativamente il numero 50, cerco di dare conto di parte del lavoro svolto nei cinque anni di mandato, come consigliere regionale piemontese.

Nulla di eccezionale.

Non penso di “avere lasciato il segno”.

Sono stato capogruppo di Rifondazione comunista per due anni.

Ho lasciato la carica dopo il secondo voto dato, a livello nazionale, sulle spese militari e le guerre che continuo a chiamare “neocoloniali”.

Tranne un periodo di malattia, ho sempre partecipato a consigli e commissioni (nelle “classifiche” ero ai primissimi posti), ho presentato centinaia di interpellanze (molte non hanno mai ricevuto risposta), decine di ordini del giorno (molti mai discussi), proposte di legge.

Un lavoro, certo, modesto, ma continuo, centrato soprattutto su alcuni temi:

– Il trasporto locale, sempre più abbandonato, davanti alla scelta di privilegiare solamente l’alta velocità e l’asse nord/sud (Milano/Roma/Napoli).

I recenti ulteriori tagli e i continui aumenti dei prezzi dimostrano queste scelte
– Scuola e cultura. L’attacco alla scuola pubblica- quella laica, pluralista, di tutt*, prosegue e si aggrava.

Continuo a ritenere anticostituzionale il finanziamento alla scuola privata come continuo a chiamarla, rifiutando la “neolingua” (scuola pubblica gestita dallo Stato, scuola pubblica gestita da privati) universalmente accettata.

La progressiva riduzione dei finanziamenti per la cultura, dovuta ai mancati trasferimenti e al calo di contributi da banche…,

è grave non solamente per l’impoverimento complessivo, ma anche per l’occupazione in un settore non secondario.

Ricordo l’impegno continuo per finanziamenti non concentrati su alcuni, pochi enti, ma diffusi a livello regionali, per la diffusione di tante realtà territoriali e l’impegno nella commissione nata dopo lo scandalo del “Grinzane Cavour”.

– Le questioni sociali ed occupazionali.

In particolare nella seconda parte della legislatura, ho seguito decine e decine di situazioni di crisi, chiesto l’attivazione della commissione competente; Garessio, Borgo S. Dalmazzo, Mondovì, Beinette, Cuneo, Bra, Racconigi sono nomi di città e paesi che si intrecciano a quelli di Graziano- Oerlikon, AGC, Trafilati Martin, Valeo, Ferodo, pastifico Monteregale, Miroglio, cartiera Pirinoli, all’aumento del lavoro precario, alla crescita della disoccupazione, alla messa in discussione di ogni garanzia.

Ricordo l’impegno per il fondo, triplicato in cinque anni, per i bassi redditi e per il fondo di integrazione per il pagamento dell’affitto.

– Il carcere, tema sempre sottovalutato in una società che lo ignora.

– Gli spazi per i giovani, sociali, culturali, ricreativi, rimasti sempre sulla carta o spesso frutto di mediazioni “di parte”.

– Le questioni internazionali, certo non oggetto specifico di un Consiglio regionale, ma sempre cartina di tornasole di sensibilità, di visioni complessive, di legame con i grandi temi globali: ricordo l’intervento sull’alluvione in Romania, contro la pena di morte, contro il blocco economico verso Cuba, sui bombardamenti a Gaza e l’annosa questione israelopalestinese, ma anche le numerose iniziative del gruppo con inviti, conferenze pubbliche…

Il quaderno raccoglie parte (molto si è perduto con la restituzione, a fine mandato del computer che è stato resettato) degli interventi in aula, parte degli ordini del giorno (ricordo quello sulla libertà di pensiero, coscienza e fede religiosa), delle interrogazioni e interpellanze, poche proposte
di legge (ricordo quelle per il dimezzamento della liquidazione ai consiglieri e per la soppressione delle “autocertificazioni”, oltre alla donchisciottesca richiesta di modificazione della legge elettorale con diminuzione del numero dei consiglieri, aumento della quota proporzionale, abolizione del “listino”…).

Il quaderno è completato da: ricordo di Concetta Giugia e Mario Giaccone, comunisti monregalesi, a dieci anni dalla morte di lei.

Sarebbe stata doverosa una serata per ricordare queste figure e con loro una stagione politica, ormai molto lontana.

Pubblichiamo i due articoli comparsi nel gennaio 2003 su un settimanale di Mondovì per commemorare la straordinaria Concetta, il suo impegno, la sua generosità, la eccezionale umanità che la fa ricordare come una delle figure più nobili e significative conosciute in tanti anni di attività politica alcuni brani, letterari e no:

ancora Gramsci, tre lapidi a Sestri Ponente che tanto spiegano della storia di un quartiere operaio, una pagina toccante della grande Simone de Beauvoir, uno scritto sulla figura di Nello Streri, per oltre mezzo secolo (un record!) consigliere comunale a Cuneo, per venti anni assessore alla cultura.

Il testo è tratto dal recente: Fulvio BASTERIS, Amarcord con Nello Streri, Cuneo, BB Europa edizioni, 2012, pagine 416, euro 25, testo che raccoglie una lunga intervista all’ex assessore e molti contributi (testimonianze, articoli, fotografie …).

Sul prossimo quaderno (2014) la traduzione in occitano del Manifesto di Marx ed Engels (1848).

Una piccola chicca, opera di un giovanissimo studioso della valle di Susa e forse la tesi di laurea di un neolaureato.

Sono sempre in attesa le testimonianze di socialisti cuneesi anni ’50, ’60, ’70 che giacciono in un cassetto da anni (interviste del 1989- 1990).

Il 2014 potrebbe essere l’ultimo anno di questi quadernini.

Vedremo.

Sergio Dalmasso