Indice generale

• Introduzione pag. 3

• Aldo Arpe Cenni biografici pag. 5

• Ricordo alle alunne delle Scuole elementari. Comune di Imola, 1° Maggio 1903 pag. 6

• Antonio Gramsci, Tema di quinta elementare pag. 7

• Lelio Basso (1934) pag. 8

• Michele Risso, La Psicanalisi pag. 9

• Alessio Giaccone, Vandana Shiva e i suoi critici pag. 10

• Lineamenti fondamentali di critica dell’economia politica (GRUNDISSE) di K. Marx (appunti) pag. 34

• Appunti su IL CAPITALE di K. Marx pag. 51

• Critica della Ragion Dialettica di J. P. Sartre
Note di sintesi (limitatamente agli aspetti concettuali fondamentali) pag. 100

• Quaderni C.I.P.E.C. pag. 118

• C.I.P.E.C. Attività pag. 122

 

Introduzione

Ho conosciuto Aldo Arpe, a Bra, dove vive da tempo, alla presentazione di un suo libro, organizzata dallo SPI-CGIL.
Una breve conversazione sulle sue origini genovesi, ben presenti nell’accento, in quella Sestri Ponente che un tempo era chiamata la Stalingrado di Genova, sui suoi trascorsi politici, sulla difficile situazione della sinistra di oggi.
Abbiamo velocemente deciso di pubblicare alcuni dei suoi scritti (“sintesi”) di testi del pensiero marxista, da un compendio del Capitale, molto citato, ma poco letto e compreso, ai Grundrisse di Marx, oggetto di tante interpretazioni e discussioni, soprattutto di parte operaista, all’interno del marxismo italiano, spesso poco attento agli aspetti economici e strutturali a favore, invece di posizioni umanistiche e di ascendenza idealistica.
Oltre a Marx, Sartre, il cui esistenzialismo è stato a lungo bollato dal marxismo “ortodosso ed ufficiale”, ma la cui opera continua ad offrire stimoli e riflessioni non confinate nel clima politico-culturale del secondo dopoguerra, ma di grande attualità.
Arpe ha prodotto altre “sintesi” di opere. E’ possibile che parte di uno dei prossimi quaderni sia dedicata a queste.
Il saggio su Vandana Shiva riproduce il testo della tesi di laurea triennale in Scienze politiche, discussa da Alessio Giaccone, a Cuneo, nel luglio 2010.
Giaccone è impegnato in formazioni politiche e sociali, attento al dibattito culturale e il suo scritto, pure non specialistico, riflette questi interessi. Di particolare importanza, oltre all’illustrazione delle tesi della pensatrice indiana, la sintesi del dibattito che le sue opere e la sua azione hanno prodotto. La conoscenza delle critiche, dei giudizi discordanti arricchisce l’interesse per un paradigma culturale che non può essere ridotto a “moda”, ad “esotismo”, ma che problematizza e mette in discussione i cardini del pensiero scientifico eurocentrico.
Ad Alessio gli auguri per i suoi prossimi anni di studio, in attesa della più ampia tesi quinquennale.
Le prime pagine sono da leggersi e da rileggersi.
Un Antonio Gramsci che, in quinta elementare, coglie l’importanza dello studio, della conoscenza, delle discriminazioni di classe che solamente l’istruzione può sconfiggere o mettere in discussione.
Un Lelio Basso che, nel 1934, nella fase più difficile, per le opposizioni, durante il ventennio fascista, cerca nuove categorie, nuovi strumenti di analisi per intervenire su una società che il fascismo sta uniformando e in cui i termini socialismo, comunismo, democrazia… debbono essere ridefiniti e ripensati. Sono evidenti i riferimenti al suo impegno per una autentica e profonda rifondazione del movimento socialista che non può essere quello pre- fascista e le similitudini con la realtà di oggi, soprattutto per i/le giovani.
Michele Risso, figura purtroppo insufficientemente nota (a lui abbiamo dedicato due convegni, a Boves, suo paese natale e due di questi quaderni), offre della psicanalisi (o psicoanalisi, fate voi) della sua ricchezza e dei suoi limiti, una definizione preziosa che credo dovrebbe essere conosciuta da chiunque la pratichi o le si avvicini, in un intreccio con i nodi sociali e strutturali che oggi mi pare sempre più ignorato.
Il manifesto del comune di Imola, rivolto alle alunne delle elementari, è prezioso e commovente.
E’ prova di quanto il socialismo abbia dato e di quanto abbia contribuito alla emancipazione delle classi subordinate, a proporre una diversa coscienza dei diritti e dei doveri, quindi una diversa antropologia, nell’intreccio fra sogno di un mondo totalmente diverso e concreto e quotidiano impegno locale (Imola è il primo comune socialista e risente della grande personalità di Andrea Costa). Non sarebbe positivo se queste parole e questi concetti improntassero oggi le finalità della scuola, della cultura, della conoscenza, dell’informazione, dello stesso rapporto fra le persone?
Nel prossimo numero (2012), finalmente, lo scritto, da mesi in lista di attesa, Uomini alla macchia, di Luigi Poggiali e una breve memoria di un partigiano di Boves.

Sergio Dalmasso