Fabio Panero: Da oggi è disponibile, fresco di stampa, l’ultimo numero dei quaderni del C.I.P.E.C. a cura di Sergio Dalmasso contiene tra l’altro un ampio e preciso racconto sulle vicende di Rifondazione Comunista in provincia di Cuneo, dal 1991 al 2013.
Disponibile in sede di Rifo a Cuneo in distribuzione già alla festa del tesseramento di SABATO 11 MARZO in sede ( via Saluzzo 28) oppure presso la libreria dell’Acciuga in via Dronero 1.
Fonte, Facebook 7 marzo 2023
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E’ uscito a stampa il QUADERNO 69 del CIPEC. Il testo è già da tempo scaricabile/leggibile on line. Contiene il mio intervento al convegno del novembre 2021 (Rimini) sulla figura di Lucio MAGRI. Nel testo recentemente pubblcato dall’editore Bordeaux, l’intervento, per motivi di spazio, è pubblicato in parte. Il quaderno comprende poi una Piccola “storia” (sic!) di RIFONDAZIONE in provincia di CUNEO, dall’ultimo periodo del PCI e di DP, alla fondazione, dalla crescita alle scissioni, dai difficili anni della presenza al governo a quelli, ancora più difficili, del “Cammino nel deserto, dopo la sconfitta elettorale del 2008. Termina nel 2013, quando ho lasciato Cuneo per altri lidi (Genova e – per qualche tempo – Nizza). Spero: – possa interessare, come piccolo spaccato, anche fuori dalla provincia di Cuneo, a cominciare dalle altre realtà rifondarole. – sia possibile discuterne a Cuneo e valli, non solamente per ricordare “come eravamo”.
Video del mio intervento nel convegno di Torino del 20 ottobre 2022 per ricordare i 100 anni dalla nascita di Lucio Libertini, fonte Archivio Roberto Marini di Pistoia:
Breve stralcio di un mio saggio, a stampa nei quaderni del Cipec 2024, sui convegni sulla figura di Lucio Libertini.
LUCIO LIBERTINI
l’attività a Torino
Un lungo percorso
Ho scritto un testo su Lucio Libertini per ricordare pagine di storia del socialismo poco note, dimenticate, per richiamare figure e tematiche di quel socialismo di sinistra che pare scomparso, ma che ha costituito una matrice specifica, atipica per le radici teoriche e per le proposte strettamente politiche.
Il mio testo riprende il titolo della autobiografia politica che Libertini avrebbe voluto scrivere e di cui ha lasciato pochissime pagine e uno schema sintetico, scritto a mano.
Il filo conduttore è la permanenza nel tempo di un filone socialista di sinistra, classista e antistalinista, centrato sul protagonismo della classe operaia. Questo indirizzo ha sempre seguito, in un percorso coerente e travagliato.
Davanti alle accuse, da più parti riprese dopo la sua morte- e purtroppo presenti anche nell’infelice comizio di Achille Occhetto alle porte della FIAT, nella campagna elettorale del 1992- di avere cambiato partiti e sigle e di essere un globetrotter della politica, la risposta era sempre di avere, al contrario, dimostrato una coerenza superiore a tanti, sempre rimasti nello stesso partito, ma approdati a posizioni ben diverse da quelle iniziali.
Dopo un brevissimo passaggio nella Democrazia del lavoro di Ivanoe Bonomi e Meuccio Ruini, la cui tematica democratico- liberale, sostanzialmente prefascista non soddisfa i giovani che ne escono, l’approdo del giovane Libertini, catanese, studente a Roma, è nel PSIUP, il nome assunto dall’unificazione delle forze socialiste. Il partito ha due anime: quella di sinistra, unitaria verso il PCI (è forte il trauma del ventennio fascista) ed appiattita sull’URSS, quella tradizionalmente riformista, guidata da Giuseppe Saragat, invece critica verso l’URSS e favorevole ad una netta autonomia nei confronti del PCI e ad un “socialismo dei ceti medi”.
Accanto e in contrapposizione a queste, è la corrente di Iniziativa socialista, che rifiuta l’egemonia staliniana, la subordinazione all’URSS, si colloca in posizione critica verso l’unità nazionale, i governi ciellennisti (chiede che il PSI non ne faccia parte), propone la neutralità fra i due blocchi che si stanno formando in Italia e nel mondo. Netta è la posizione europeista (alle spalle vi è la figura di Eugenio Colorni, ucciso nella resistenza romana e tra gli autori del Manifesto di Ventotene).
La corrente ottiene buoni risultati al congresso del 1946, ma è schiacciata da bipolarismo, a livello nazionale e internazionale, dalla inesperienza dei suoi dirigenti, tutti giovani, dal precipitare della scissione “socialdemocratica” nel gennaio 1947, cui aderisce nella speranza di poter costruire una autentica forza socialista autonoma e innovativa. Distrutta dalla gestione di Saragat e dalla accettazione, da parte del nuovo partito della presenza in governi centristi e dell’adesione al Patto atlantico, la componente si disperde. Significativi, anche per il loro ruolo futuro, i nomi dei principali componenti: Bonfantini, Vassalli, Solari, Zagari, Matteotti, Formica, Mineo, Ruffolo, Russo, Arfé, Quazza.
https://www.sergiodalmasso.com/wp-content/uploads/2022/01/Sergio-Dalmasso.png00Sergio DALMASSOhttps://www.sergiodalmasso.com/wp-content/uploads/2022/01/Sergio-Dalmasso.pngSergio DALMASSO2023-01-08 19:25:532023-01-08 19:28:48Libertini, attività a Torino
https://www.sergiodalmasso.com/wp-content/uploads/2022/01/Sergio-Dalmasso.png00Sergio Dalmassohttps://www.sergiodalmasso.com/wp-content/uploads/2022/01/Sergio-Dalmasso.pngSergio Dalmasso2022-11-01 11:35:512022-11-01 13:52:15Israt, il caso Magnani e Cucchi
Lucio Libertini, Torino lo ricorda a 100 anni dalla nascita
Protagonista della sinistra italiana e del movimento operaio
Il 20 ottobre 2022 Torino presso Palazzo Lascaris, Sala Viglione ha ospitato il Comitato Nazionale e l’Archivio Roberto Marini, che ne è stato il promotore: un’intensa e interessante giornata, nel ricordo di Lucio Libertini, attraverso gli interventi di chi lo conobbe e degli storici che hanno sistematizzato il suo percorso politico e umano.
I doverosi ringraziamenti vanno al Ministero della Cultura, alla Regione Piemonte per la gentile ospitalità nelle sue bellissime sale, a tutti gli autorevoli relatori e ai molti intervenuti.
Prossimo appuntamento al Convegno internazionale di Pistoia, il prossimo 2 dicembre.
https://www.sergiodalmasso.com/wp-content/uploads/2022/01/Sergio-Dalmasso.png00Sergio Dalmassohttps://www.sergiodalmasso.com/wp-content/uploads/2022/01/Sergio-Dalmasso.pngSergio Dalmasso2022-10-22 15:00:392023-01-08 18:57:13Libertini ricordato a Torino
Domenica pomeriggio 9 ottobre 2022 alle ore 15.00, sarò a TORINO, presso il circolo Libertini (via Arezzo?) per parlare di Lucio Libertini, a 100 anni dalla nascita.
Giovedì 13 ottobre 2022, alle 17, sarò a RIMINI; presso il circolo di Rifondazione, per una chiacchierata su movimento operaio, marxismo… (chi più ne ha, più ne metta).
VENERDI’ 14 ottobre 2022 alle 21, a PISTOIA; presso la fondazione Marini, discuteremo della sinistra, dal PSIUP a DP.
Il 25 settembre sulla scheda elettorale del collegio Piemonte 2 – U05 troverete il mio nome come candidato all’uninominale per la lista Unione Popolare.
Per votarmi non bisogna indicare alcuna preferenza ma basterà fare una croce sul simbolo.
Ho accettato la candidatura per questo nuovo progetto unitario, alternativo ai partiti che hanno malgovernato in questi ultimi anni.
Abbiamo bisogno di assumere posizioni più nette contro il cambiamento climatico e le diseguaglianze sociali, a favore dell’ambiente, delle giovani generazioni, dei diritti per tutte e tutti, della sanità e della scuola pubblica.
E soprattutto abbiamo bisogno di una politica per la pace.
In anteprima sulla pubblicazione a stampa – prevista per il prossimo anno (2023) – si può scaricare gratis il quaderno cipec n. 70 con scritti su: Gianni Alasia. Versi e Pensieri (Gianni Alasia), Karl Liebknecht (Giuseppe Gambino), Mario Giovana nell’USI, Consiglio provinciale Cuneo 1995-1997 (Sergio Dalmasso), Recensioni del libro Rifondazione Comunista (Giachetti e Marra).
Indice generale del quaderno 70
Introduzione (Sergio Dalmasso) pag. 5
Gianni Alasia. Versi e pensieri (Gianni Alasia) pag. 7
24 maggio: I socialisti nel momento della guerra (Franco Astengo) pag. 14
Una biografia politica. Karl Liebknecht: un politico poco conosciuto (Giuseppe Gambino) pag. 17
Karl Liebknecht “Malgrado tutto” (Giuseppe Gambino) pag. 35
Sintesi di “Militarismo ed antimilitarismo” di Liebknecht (Giuseppe Gambino) pag. 38
Mario Giovana nell’U.S.I. (1951/1957) (Sergio Dalmasso) pag. 47
Consiglio provinciale di Cuneo, 1995/1997 (Sergio Dalmasso) pag. 61
Storia di Rifondazione comunista (Diego Giachetti) pag. 75
Un utile libro sulla storia di Rifondazione Comunista (Rosario Marra) pag. 79
C’è stata una trasmissione televisiva, qualche giorno fa, in cui a giovani di vent’anni è stato chiesto se sapevano chi fosse Aldo Moro.
Leggo due risposte testuali: “Mah, è quello che fotografava i vip, quello dello scandalo” – Lele Mora – “Non so, non sono mica comunista io e in classe dormivo quando si parlava di questo”.
È chiaro che fatti accaduti trent’anni fa siano lontani dai giovani come poteva essere la guerra di Spagna per me, cronologicamente.
Al tempo stesso, è molto più vero, rispetto ad anni fa, che se i giovani vivono appiattiti sull’oggi (come dice un grande storico marxista inglese) è estremamente difficile far presente loro i fatti passati.
Quindi chiederei anch’io – adesso non mi era neanche venuto in mente ma senza fare robe bipartisan, è tanto bravo il Consigliere Leo, ecc.
evitiamo questo – se in una prossima riunione del Comitato che è stato ricordato non si possa ragionare e pensare a qualche iniziativa, non tanto la processione nelle scuole, quanto qualche iniziativa significativa e collettiva, che cerchi di mettere in luce i fatti in modo chiaro, evitando per favore, spiegazioni unilaterali.
Gli anni ’70 non sono stati solamente violenza, ma sono stati anche altro: il diritto di famiglia, la legge Basaglia e mille altri aspetti di questo tipo.
Credo che sarebbe utile non solo per Torino, ma per la regione intera.
Nel quaderno CIPEC 64 del secondo semestre 2020 pubblicheremo (è già online) gli interventi di Mario Giovana al consiglio regionale del Piemonte nella prima legislatura.
Anche io ho dato il mio contributo come relatore al convegno “Mario Giovana un politico fuori dal coro, uno storico non accademico: Mombasiglio lo ricorda a 10 anni dalla scomparsa”.
I relatori invitati al convegno: dalle 9,30 Marco Ruzzi (Istituto storico Resistenza Cuneo), Chiara Colombini (Isr Torino), Sergio Dalmasso e Learco Andalò (storici), Giovanni Carpinelli e Aldo Agosti (Università Torino), Patrizia Piredda (Isr Cuneo).
Dalle 15 Sergio Dalmasso (ex consigliere regionale), Sergio Soave (presidente Isr Cuneo), Mario Renosio (Isr Asti), Gianni Oliva (storico), Angelo d’Orsi (Univ. Torino), Mimmo Franzinelli (storico).
Biografia di Mario Giovana
È stato comandante partigiano nel Cuneese.
Amico e compagno di molti uomini di Giustizia e Libertà, tra i quali Aldo Garosci, Vittorio Foa, Carlo Levi, Riccardo Levi, Franco Venturi ed Emilio Lussu.
Dopo aver militato dal 1951 nel movimento dei socialisti indipendenti di Valdo Magnani, dal 1957 per sette anni è stato membro del Comitato Centrale del PSI di Pietro Nenni.
Nel 1970 fu eletto consigliere regionale del Piemonte nelle liste del Partito Socialista di Unità Proletaria che aveva contribuito a fondare.
Per lunghi anni ha svolto attività di giornalista ed è inoltre scrittore di numerosi saggi di storia contemporanea.
Ha collaborato a riviste italiane e straniere di storia contemporanea.
È scomparso nel 2009 all’età di 84 anni.
A lui è dedicato il Centro Culturale di Mombasiglio “Mario Giovana”.