Luxemburg Grosseto

Sergio Dalmasso presentazione libro

Una donna chiamata rivoluzione

Vita e opere di Rosa Luxemburg

di Sergio Dalmasso

 

Luxemburg Grosseto

GIORNO: SABATO 30 MARZO 2019 alle ore 18:00

Video dell’evento:


La cultura della politica … la politica della cultura
PRESENTAZIONE DEL LIBRO:
“UNA DONNA CHIAMATA RIVOLUZIONE. VITA E OPERE DI ROSA LUXEMBURG”
interverranno:

SERGIO DALMASSO

Saggista, storico – Autore del libro

ADRIANO POLETTO

LUOGO: Capannone viale Europa 65 – Grosseto

ORGANIZZATO dalla Federazione Provinciale di Rifondazione Comunista Grosseto

A SEGUIRE PER CHI LO DESIDERA
Alle ore 20.00
Cena di auto finanziamento – Prezzi popolari

***
Sergio dalmasso: Nato a Boves, in provincia di Cuneo, nel 1948, è impegnato in politica fin dai tempi della scuola superiore e del Movimento Studentesco.
Militante del Pdup e, in seguito, di Democrazia Proletaria, è stato segretario provinciale di Rifondazione Comunista dal 1991 al 1995 e dal 2003 al 2005. Consigliere regionale Piemonte dal 2005-2010.
Parallelamente, sia come presidente del CIPEC di Cuneo, sia come collaboratore avendone ceduto le redini al giovane Nello Fierro, porta avanti un’intensa attività di studio e divulgazione della storia e della cultura del movimento operaio con i quaderni del CIPEC (e non soltanto) arrivati al 25-esimo anno di pubblicazione. Quasi un record oggigiorno tra le riviste.
Tra le sue pubblicazioni, per Red Star Press, anche il volume Lelio Basso. La ragione militante: vita e opere di un socialista eretico (2018).

Ha inoltre insegnato lettere per 40 nelle scuole superiori.

Luxemburg Grosseto locandina dell’evento

 

Locandina presentazione Rosa Luxemburg

Conferenza su Rosa Luxemburg a Vigevano

Sabato 23 marzo 2019 si è svolta la conferenza su Rosa Luxemburg di Sergio Dalmasso presso il circolo del PRC Hugo Chavez a Vigevano.

In occasione sono stati presentati agli astanti il libro su Lelio Basso e  su Rosa Luxemburg di Sergio Dalmasso. La conferenza è stata videoripresa da Rino Arrigoni.

Locandina Conferenza Rosa Luxemburg Vigevano

Notizia pubblicata anche sul sito Rifondazione comunista Vigevano

Un momento della conferenza estrapolata dal filmato:

Conferenza Rosa Luxemburg Vigevano

 

 

Per tutti coloro che non lo hanno e volessero acquistare il libro Una donna chiamata rivoluzione, Rosa Luxemburg ricordiamo che è presente in anche in Amazon, assieme all’ottimo testo su Lelio Basso un socialista eretico.

Download “Primo capitolo del libro Lelio Basso” Capitolo1-Lelio-Basso-La-ragione-militante.pdf – Scaricato 32928 volte – 308,09 KB

Rosa Luxemburg in breve

“Rosa Luxemburg (1871-1919) è stata una filosofa, economista e politica polacco-tedesca, figura di spicco del socialismo e del marxismo nel primo XX secolo.

Militante attiva durante la rivoluzione tedesca del 1918-1919, Luxemburg ha contribuito alla teoria marxista con opere come “Riforma o rivoluzione” e “Accumulazione del capitale”.

La sua critica al revisionismo e alla socialdemocrazia l’ha resa una voce distintiva nell’ambito socialista.

Luxemburg ha anche difeso l’internazionalismo e si è opposta alla prima guerra mondiale.

La sua vita è stata segnata da coraggio e passione, culminando con il suo tragico assassinio nel 1919.”

Presentazione libreria UBIK Rosa Luxemburg

Una donna chiamata rivoluzione

Venerdì 22 marzo 2019 alle ore 18 Presentazione libreria UBIK:

incontro con lo scrittore

Sergio Dalmasso

e presentazione del libro

“Una donna chiamata rivoluzione”

Vita e opere di Rosa Luxemburg nel centenario della sua uccisione (Editore Red Star Press).

Introduce

Franco Zunino

Presentazione libreria UBIC

Presentazione libreria UBIK
CORSO ITALIA, 116R
17100 Savona
Telefono: 019 838 6659

Sergio Dalmasso ricostruisce con la mente e con il cuore la storia e le opere di Rosa Luxemburg (tra i classici fondamentali del marxismo).

La sua scelta di campo della sovversione dell’ordine costituito da industriali, proprietari terrieri, sbirri e regnanti già quando frequentava ancora il liceo a Varsavia.

La sua inesauribile battaglia contro il riformismo, la lotta contro la guerra, l’opposizione al cedimento della socialdemocrazia europea.

Gli anni del carcere, la tragica sconfitta del tentativo rivoluzionario e, infine, l’assassinio del gennaio 1919: una perdita di portata epocale per il movimento operaio.

I suoi assassini, uccidendola, non riuscirono però a far tacere la sua voce che, più attuale che mai, continua a parlare a chiunque nel tempo continuerà a schierarsi dalla parte degli oppressi.

Zunino Franco e Dalmasso Sergio

Pubblico libreria UBIC

Foto da facebook di Marco Sferini

Convegno Rosa Luxembug

 100 ANNI DOPO

Tessera 2019 PRC Rosa Luxemburg

 

Convegno Rosa Luxemburg 100 anni dopo. Roma, sabato 16 marzo 2019 ore 10:00 al Centro Congressi Cavour in via Cavour 50/a

Introducono:

Eleonora Forenza, parlamentare GUE/NGL

Paolo Ferrero, vicepresidente Sinistra Europea/European Left

Lidia Menapace su Rosa (video)

Relazioni:

Imma Barbarossa: Genere e Classe, individuale e collettivo

Giovanna Capelli: La rivoluzione e la democrazia

Sergio Dalmasso: Classe, Consigli, Partito

Guido Liguori: Nazionalismo, internazionalismo e guerra

Conclusioni di Maurizio Acerbo, segretario nazionale PRC-SE

Convegno di Rifondazione Comunista del 16 marzo 2019 con Sergio Dalmasso, Maurizio Acerbo, Eleonora Forenza, Paolo Ferrero, Imma Barbarossa, Giovanna Capelli, Guido Liguori e in video Lidia Menapace

Fonte:

Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Gruppo parlamentare europeo GUE/NGL

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Rosa Luxemburg, in polacco Róża Luksemburg (Zamość, 5 marzo 1871 – Berlino, 15 gennaio 1919), è stata una filosofa, economista, politica e rivoluzionaria polacca naturalizzata tedesca, teorica del socialismo.

Fiera propugnatrice del socialismo rivoluzionario, oltreché tra le principali teoriche del comunismo consiliarista in Germania, che contrappose ideologicamente, rispettivamente, alle più moderate posizioni riformiste del Partito Socialdemocratico di Germania, di cui fu per buona parte della sua vita una sua esponente di spicco, e alla prassi rivoluzionaria dell’avanguardismo partitico e del conseguente centralismo democratico leninisti, fondò, assieme al sodale Karl Liebknecht, la Lega di Spartaco, col quale prese parte alla fallita rivoluzione tedesca del 1919, durante la quale fu uccisa per mano dei Freikorps.

Fonte: Wikipedia

 

Intervento di Sergio Dalmasso al convegno di Roma del 16 marzo 2019 su Rosa Luxemburg

Foto con Paolo Ferrero, Maurizio Acerbo ed Eleonora Forenza

Foto, postata in fb da Sergio Ruggieri

Dalmasso tra il pubblico foto postata su facebook da Rosa Rinaldi

Foto, postate in fb da Rosa Rinaldi

Due Rose (Luxemburg)

di Diego GIACHETTI

Una donna chiamata rivoluzione e Socialismo o barbarie

Due sono i libri che la casa editrice Red star press di Roma dedica a Rosa Luxemburg in occasione del centenario della sua morte, avvenuta nella notte fra il 15 e il 16 gennaio quando, assieme a Karl Liebknecht, fu arrestata a Berlino e trucidata dalla soldataglia.

Il primo, di Sergio Dalmasso, Una donna chiamata rivoluzione, traccia un succinto e avvincente ritratto della protagonista, cogliendo e intrecciando la dimensione personale con quella pubblica.

Il secondo, curato da Nando Simeone e pubblicato in collaborazione col Centro studi Livio Maitan, riprende uno degli scritti più citati, Socialismo o barbarie, di Rosa Luxemburg, col quale è ricordato un saggio che nelle principali raccolte degli scritti della rivoluzionaria polacca appare con il nome di La crisi della socialdemocrazia e ha come riferimento la denuncia dell’atteggiamento dei partiti socialisti della Seconda Internazionale di fronte allo scoppio della Prima guerra mondiale, descritta come un vero e proprio precipitare dell’umanità in una crisi di civiltà, provocata dall’imperialismo capitalista.

Tra i classici del marxismo

Sia l’autore che il curatore tracciano un ritratto a tutto campo dei temi politici e teorici da lei trattati nel corso della sua vita. La sua opera appartiene pienamente alla definizione di classici del marxismo.

Per classici, precisa Dalmasso, sono da intendersi quei testi che davanti ai nodi dell’oggi si rivelano più vivi che mai.

Tuttavia, i suoi lavori restano ancora misconosciuti e la sua eredità a dir poco problematica, certamente però è ricca e preziosa, una miniera i cui filoni sono ancora in parte da esplorare e ancora parlano al nostro tempo.

Solo con l’impetuoso e gioioso clima prodotto dalle lotte studentesche e operaie degli anni Sessanta e Settanta e la contemporanea nascita di formazioni politiche “eretiche” alla sinistra dei partiti tradizionali, con un certo seguito soprattutto tra le fasce giovanili politicizzate, si ebbe la riscoperta del pensiero di Rosa Luxemburg, come alternativa alla deriva riformista socialdemocratica in Occidente, al socialismo reale di stato ad Oriente e allo stesso leninismo, come provò a fare Lelio Basso, sostenendo che mentre Lenin aveva concentrato il fuoco della sua battaglia sull’anello più debole della catena capitalistica mondiale, la Luxemburg invece aveva una visione meno tattica e più strategica, a lunga scadenza sui problemi di una rivoluzione in una società capitalistica altamente sviluppata.

Fu una riscoperta che faceva i conti con abiure, condanne e calunnie vere e proprie operate da politici e “storici” dei partiti comunisti a partire dall’affermazione dello stalinismo in Unione Sovietica.

Nella seconda metà degli anni Venti si coniò l’accusa di luxemburghismo, al pari di trotskismo, bordighismo, anche se meno grave, secondo il vademecum dei peccati stabiliti da Stalin; tutte però erano trattate come deviazioni tipiche dei sostenitori dei nemici della classe operaia.

CONTINUA…

in dalla parte del torto

L’Italia civile a Milano per ribadire un solo principio:

“Prima le persone!”

Una riflessione/testimonianza di Franco Di Giorgi

L’Italia civile a Milano per ribadire un solo principio Prima le persone

 

 

L’Italia ‘civile’, certo, non è tutt’altra cosa dall’Italia ‘politica’.

Ne è solo l’altro volto: il volto civile, appunto, il volto pulito e onesto, il volto vero.

Ma tutti quei 200 mila Italiani che sabato 2 marzo hanno sfilato per le vie di Milano, assieme ai loro amici immigrati, hanno potuto vederlo quel volto vero, hanno potuto vedersi.

200.000 persone alla manifestazione antirazzista di Milano

Provenendo da ogni parte della penisola, sono confluiti e si sono ritrovati congiunti lì per ribadire un solo principio: ‘Prima le persone’.

Il momento rivelativo di questo sorprendente auto-rispecchiamento, di questo ravvedimento, di questa presa di coscienza era quello in cui tutti i milanesi che accorrevano incuriositi ai bordi delle strade o che si trovavano a passare di lì per i loro improcrastinabili affari affannosi si fermavano e si mettevano all’improvviso ad applaudire, a unirsi ai canti o a rimarcare con forza quel “Siamo tutti antifascisti!”, oppure quell’ “Oggi e sempre Resistenza!” che si innalzavano dalle file dell’Anpi, da quel corteo civile di manifestanti che procedeva lento e pacifico al ritmo di tamburi festosi.

E ciò stava a significare che in tutti loro, dentro di loro, malgrado il forte vento che continua a spirare dall’aspro e ottuso fronte della politica, la fiammella della pietas e della solidarietà, ossia delle radici dell’umanità, non si è affatto spenta.

Stava a significare che in tutti quegli Italiani, in quella bella rappresentanza dell’Italia vera, il desiderio, la pulsione per un impegno civile e disinteressato non è stato del tutto represso.

È rispecchiandoci infatti in questa bell’Italia che possiamo sperare finalmente di ritrovarci, di riscoprire il nostro naturale altruismo, il nostro spirito di accoglienza, e riconquistare così la fiducia in noi stessi.

ANPI IVREA amici Di Giorgi, Giovanni Savegnago e altri

Sì, noi Italiani, in questo nostro magnifico Paese, che è uno dei fondatori dell’Unione europea, depositario dei più alti valori culturali e civili europei.

Lo sguardo di coloro che osservavano quella fiumana colorata, una volta giunta alla fine del suo percorso, si colmò di stupore quando l’acustica della famosa Galleria milanese si mise ad amplificare le note di “Bella ciao”.

Qual era il messaggio che, proprio dinanzi alla Scala, questo canto universale rilasciava nell’aria tiepida?

Era comprensibile a tutti: solo il tu, solo l’altro può far riscoprire il vero volto dell’io, solo l’altro ci può salvare.

E non solo a noi Italiani.

Lunedì 4 marzo 2019

Franco Di Giorgi

Video della manifestazione del 2 marzo 2019 a Milano